Nuova edizione - N° 368 del 16 novembre 2020
Bilancio di genere

In questo periodo di recrudescenza della pandemia, ma anche nel precedente, le donne si sono prese il carico di lavorare da casa (smart working?), di fare l'insegnante in appoggio on line per i propri figli, di gestire l'andamento familiare da tutti i punti di vista. Una delle conseguenze in questa seconda fase, che si somma ai già noti problemi  lavorativi (tasso di occupazione più basso del 18%, reddito inferiore del 25% rispetto agli uomini) è il rischio che, oltre a rimanere "confinate in casa", aumenti il divario di opportunità uomo – donna.

Durante questi mesi di emergenza c'è stato, proprio per colmare la radicata disuguaglianza, un lavoro di ricerca e studio della sottosegretaria presso il MEF, Maria Cecilia Guerra, che ha messo a punto il dossier "Bilancio di genere",  presentato prima della fine di ottobre alle Commissioni  bilancio di Camera e Senato riunite, per impegnare il Parlamento in decisioni indirizzate esclusivamente a migliorare la condizione delle donne in tutti i campi.

I dati ricavati per la realizzazione dello studio/dossier sono provenienti da autorevoli fonti: l'Istituto Europeo per l'Uguaglianza di Genere-EIGE, la Caritas, l'Istat, l'Ispettorato nazionale del Lavoro e rivelano che oggi c'è ancora un bel 51% di italiani i quali ritengono che "il ruolo primario della donna è occuparsi della cura della casa e dei figli". Altri dati significativi sono sul fronte economico, dove il reddito medio delle donne rappresenta circa il 59,6% di quello degli uomini a livello complessivo. Sul part time delle donne: 32,9% contro quello dell'8,2% degli uomini. Sui ruoli professionali: solo il 3% delle donne ricopre la carica di amministratore delegato nelle grandi società e aziende quotate, contro il 97% degli uomini. Da ultimo un dato che parrebbe favorevole: è pur vero che nel periodo 2005-2017 l'Italia e il Paese dell'Unione europea dove si è registrato complessivamente il maggiore progresso sul tema del 'Gender  equality' ma è anche l'ultimo a sanare i divari nel mondo del lavoro.

 

Ma non è finita qui, sempre a proposito disuguaglianze, anche l'ultimo focus della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro rivela che nel secondo trimestre 2020 ci sono 470.000 donne occupate in meno con una diminuzione del 4,7% rispetto all'anno precedente. I posti di lacoro femminili persi sono il 55,9% su un totale  di 841.000.  




Le ultime uscite
[02.05.2024] - N. 504 »
[24.04.2024] - N. 503 »
[19.04.2024] - N. 502 »
[10.04.2024] - N. 501 »
[04.04.2024] - N. 500 »
[27.03.2024] - N. 499 »
[13.03.2024] - N. 498 »
[08.03.2024] - N. 497 »
[28.02.2024] - N. 496 »
[22.02.2024] - N. 495 »




Copyrights © 2024 Comunicazione Pubblica - tel./fax: 02/67100712 - e-mail: compubblica@compubblica.it - Partita Iva 04630291005
Powered by AnthericaMail