Nuova edizione - N° 199 del 17 gennaio 2017
Sulla Corte Costituzionale

Da tempo la Corte Costituzionale e le sue decisioni sono oggetto dei maggiori servizi telivisivi, degli articoli più complessi dei media stampa, dei social e financo delle "conversazioni al bar" di molti.
Ispirati da un articolo di Openpolis - In Tema (gennaio 8/1, n. 12) ecco alcuni spunti per conoscere meglio questa Istituzione e per ricordare come nascono e avvengono i suoi giudizi.

Le funzioni e attività della Corte Costituzionale
La Costituzione italiana all'articolo 134 vuole che la Corte Costituzionale, oltre a giudicare la legittimità delle leggi, sia competente sui conflitti tra organi dello Stato, sui conflitti tra Stato e Regioni, che giudichi sulle accuse al presidente della Repubblica e stabilisca l'ammissibilità delle richieste di referendum abrogativi.
La Corte Costituzionale è un organo collegiale e prende le sue decisioni collettivamente. Il presidente, eletto a maggioranza assoluta, è considerato primus inter pares, perciò il suo voto vale come quello degli altri.

Il giudizio di legittimità costituzionale avviene di solito in via incidentale: se nel corso di un qualsiasi processo un giudice, di sua iniziativa o su richiesta di una delle parti, ritiene dubbia la costituzionalità di una norma può rinviarla al giudizio della Corte Costituzionale.

Il ricorso in via principale invece avviene per i conflitti di attribuzione tra Stato e Regione o tra le Regioni. Questo succede quando una di queste Istituzioni ritiene che un'altra abbia invaso, con un atto legislativo, la sua sfera di competenza. In questo caso può essere fatto ricorso presso la Corte in via principale, senza dover passare da un giudice ordinario. Quando il ricorso riguarda atti non legislativi è chiamato conflitto tra Enti. Questo tipo di conflitto, un tempo abbastanza limitati, dopo la Riforma del 2001 sono molto aumentati, arrivando a pesare di più sul totale dei giudizi.
Per atti non legislativi, alla Corte compete anche il giudizio sui conflitti tra poteri dello Stato. E' questo ad esempio il caso di conflitti tra un ministro e un pubblico ministero o tra un ministro e il capo dello Stato.
La Corte giudica anche sull'ammissibilità dei referendum abrogativi dopo che l'ufficio centrale della Corte di cassazione ha ritenuto regolari le richieste. La consulta valuta innanzitutto che il quesito non tocchi materie che la Costituzione esplicitamente esclude dal voto referendario: leggi tributarie, leggi di bilacio, leggi di autorizzazione e ratificare trattati internazionali, leggi di amnistia e di indulto. Nel corso degli anni il giudizio della Corte si è esteso anche ai principi generali ricavabili dalla Costituzione.
La Corte giuridica altresì sulle accuse al Presidente della Repubblica, che possono essere di alto tradimento o attentato alla Costituzione. Affinché questo processo sia avviato il Presidente della Repubblica deve essere messo sotto stato di accusa dalla maggioranza assoluta del parlamento, in seguito il processo viene portato avanti dalla Corte Costituzionale con l'aggiunta di sedici giudici popolari (cittadini sopra i cinquant'anni estratti a sorte).

Da ultimo la composizione della Corte.
I componenti sono quindici: cinque vengono eletti dalle Supreme Magistrature, cinque dal Parlamento in seduta comune e cinque dal Capo dello Stato. I giudici sono eletti per nove anni.



 




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