La P.A. digitale che vogliono i cittadini
Un passepartout digitale di accesso a tutti i servizi, da qualunque luogo. E' questo il sogno dei cittadini italiani rispetto alla Pubblica Amministrazione del futuro che emerge da una ricerca condotta dell'Agenzia per l'Italia Digitale in merito a bisogni, grado di soddisfazione e desideri futuri realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano. L'indagine, condotta durante l'estate del 2016 su 2.000 cittadini sopra i 15 anni di età, ha analizzato i desiderata rispetto alla consultazione e allo scambio di informazioni, nonché ai servizi di pagamento relativamente a 6 temi-chiave di interazione con la P.A. (istruzione, lavoro, mobilità, cultura e turismo, sanità, fiscalità e tributi).
Dai risultati alcuni informazioni: oltre 3 italiani su 4 (il 78% del campione) ritengono la presenza di un unico sistema di autenticazione ai servizi on line della P.A. un elemento di semplificazione importante; il 16,8% è a conoscenza dell'iniziatita SPID. Il 75% degli intervistati auspica lo sviluppo di un unico sito web di riferimento per tutti i servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione e il 62% vorrebbe lo sviluppo di un'app unica di interfaccia con il mondo della P.A..
La Pubblica Amministrazione, per gli italiani, dovrebbe essere presente ovunque ce ne sia bisogno, e non necessariamente in modo virtuale: se, quindi, quasi il 50% degli italiali esprime interesse per servizi pubblici tramite i social network, il 42% auspica un'integrazione dei servizi on line con i servizi di home banking, e addirittura il 58% desidera poter accedere ai servizi pubblici anche presso gli sportelli bancari, i tabaccai, i supermercati e le farmacie.
Una molteplicità di punti di acccesso che ha un tripice significato: in primis, la richiesta dii semplificazione e caduta delle barriere (tra P.A. diverse, e tra fisico e virtuale); in secondo luogo, la richiesta di una P.A. vicina al cittadino nel preciso momento e nel preciso luogo (fisico e virtuale) in cui il cittadino ne avverte la necessità; in terzo luogo, la necessità di una presenza del Pubblico coerente con l'eterogeneità dei bisogni degli individui.
Il livello di alfabetizzazione digitale dell'individuo, fortemente disomogeneo nella società italiana, infatti, impatta sia sull'appetibilità dei servizi on line, sia sulla natura dell'interesse rispetto ai canali di accesso alla P.A.: se i cittadini non digitali auspicano la disponibilità dei servizi legati a mobilità, fiscalità e tributi e lavoro presso esercizi pubblici come edicole, supermercati e tabaccherie, i cittadini fortemente digitali spingono per la disponibilità dei servizi in qualunque luogo, e per lo sviluppo di piattaforme informatiche (non necessariamente gestite dalla P.A.) per l'accesso a tutti i servizi attraverso un'unica porta di entrata.
I risultati evidenziano con chiarezza quanto l'evoluzione dei comportamenti degli individui e la crescente pervasività delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione non chiedono più alla Pubblica Amministrazione la sola virtualizzazione dei servizi, ma la capacità di proporsi come un'interfaccia unica e omni-canale, in grado di adattarsi alle esigenze individuali.
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