Nuova edizione - N° 181 del 11 luglio 2016
Novità per la firma elettronica nella P.A.

Sono entrate in vigore l'1 luglio scorso le nuove forme eIDAS (Electronic Identification and Signature) sulla firma digitale. Tutte le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di attuare quanto previsto dall'art. 25 c.3 del Regolamento UE n° 910/2014 sull'identità digitale: "Una firma elettronica qualificata basata su un certificato qualificato rilasciato in uno Stato membro è riconosciuta quale firma elettronica qualificata in tutti gli altri Stati membri".

“eIDAS definisce regole comuni – precisa l'AgID (Agenzia Italia digitale) – che garantiscono la piena interoperabilità a livello comunitario non solo per gli strumenti di firma elettronica certificata, ma anche per l'identificazione web dei cittadini (SPID) e per i servizi di terza parte (ad es. sigilli elettronici, validazione temporale, servizio elettronico di recapito)”.

Secondo l'AgID, quindi, particolare rilevanza assume anche la piena interoperabilità a livello comunitario di particolari tipologie di firme elettroniche e dei sistemi di validazione temporale note in Italia rispettivamente come firma digitale e marca temporale.

Il regolamento, precisa l'AgID, “allo scopo di garantire il buon funzionamento del mercato interno perseguendo al contempo un adeguato livello di sicurezza dei mezzi di identificazione elettronica e dei servizi fiduciari:

  • fissa le condizioni a cui gli Stati membri riconoscono i mezzi di identificazione elettronica delle persone fisiche e giuridiche che rientrano in un regime notificato di identificazione elettronica di un altro Stato membro
  • stabilisce le norme relative ai servizi fiduciari, in particolare per le transazioni elettroniche
  • istituisce un quadro giuridico per le firme elettroniche, i sigilli elettronici, le validazioni temporali elettroniche, i documenti elettronici, i servizi elettronici di recapito certificato e i servizi relativi ai certificati di autenticazione di siti web”.

Inoltre, secondo quanto evidenziato dall'Associazione nazionale informatici pubblici e aziendali, il nuovo regolamento “abroga direttamente la direttiva 1999/93/CE e risulta immediatamente applicabile: le nuove regole si applicano direttamente senza la necessità di recepimento e le eventuali norme nazionali che contraddicono il regolamento sono da ritenersi non valide”.

Lo scopo è di aumentare la sicurezza e l'efficacia dei servizi elettronici, nonché delle transazioni di e-business e commercio elettronico nell'Unione Europea.

I cambiamenti riguardano anche i certificati digitali che attestano l'affidabilità dei siti web.

CT




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