Nuova edizione - N° 132 del 1 giugno 2015
Madia: "La P.A. sarà più semplice"

Riportiamo parte di una intervista rilasciata a "Cor.Com" il 22 maggio 2015 (di Federica Meta) dal Ministro della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia.

Come da lei detto più volte il digitale è il cuore della riforma della P.A.,  ora al vaglio delle Camere. Quali sono le iniziative chiave per rilanciare l'amministrazione italiana?

Il confronto tra la rapidità e la semplicità con cui si ottiene un qualunque servizio da un operatore privato, dalle banche alle compagnie aeree, e la lentezza e complicazione della media delle pubbliche amministrazioni è ancora impietoso. Ma le potenzialità per far arrivare l'amministrazione pubblica nel XXI secolo ce l'abbiamo tutte.  Il digitale è qualcosa di più di un processo di modernizzazione della Pubblica Amministrazione. E' una questione di democrazia. Le innovazioni tecnologiche hanno così radicalmente cambiato le nostre vite che garantire l'accesso ai servizi pubblici attraverso il digitale – quindi con una modalità trasparente e con regole e tempi certi – è oramai un passaggio fondamentale per assicurare i diritti in una società avanzata.  Usare Internet per acquistare un volo o fare un bonifico è facile. Deve essere altrettanto facile dialogare con le PA. Le misure che stiamo adottando, come domicilio digitale, Pin unico e Italialogin, sono gli strumenti per arrivare a questo obiettivo.

Uno dei temi che sta più a cuore al governo è quello della cittadinanza digitale.

La cittadinanza digitale è il punto sul quale si gioca tutta la credibilità della riforma della pubblica amministrazione. E' il primo articolo, non solo simbolico, del disegno di legge delega sulla Pubblica amministrazione che è stato appena approvato al Senato. In sintonia con le altre riforme che stiamo realizzando, a partire da quella costituzionale nella parte delle competenze tra Stato e regioni e dall'attuazione della legge Delrio che supera la vecchia configurazione delle province,  vogliamo consegnare ai cittadini uno Stato meno complicato, e quindi più veloce ed efficace. […]

[…]
Lei ha detto più volte che l'Ammministrazione deve diventare efficiente come una grande azienda. Quali azioni si possono mettere in campo per raggiungere questo  ambizioso obiettivo?

La Pubblica Amministrazione non deve essere una sommatoria di Amministrazioni, che spesso non si parlano o addirittura si ostacolano tra loro. Al cittadino importa poco quando un servizio non funziona se la colpa è dello Stato o del Comune. Chi perde credibilità, ai suoi occhi, è tutta la  Repubblica. Per questo pensiamo alla PA come a un corpo unico della Repubblica, che sia un partner di cittadini e imprese. E' questa la logica di ogni articolo  del disegno di legge appena approvato in Senato: dalla semplificazione della Conferenza dei servizi, che avrà tempi certi e un unico rappresentante per lo Stato, al silenzio assenso tra Amministrazioni, alla costituzione degli uffici territoriali del governo, per citarne solo alcuni.

L'Agenzia per l'Italia digitale è il “braccio armato” della digitalizzazione, ma da più parti arrivano lamentele su una governance, eccessivamente frammentata che ne impedisce l'azione. Si può agire su questo fronte superando le “gelosie” tra ministeri?

A noi interessava, come priorità, attivare i progetti dell'agenda digitale. È vero: ereditiamo una governance ancora complicata. Ma soffermarsi, ancora una volta, sull'architettura della governance avrebbe tolto mesi se non anni alla realizzazione dei progetti. Abbiamo investito tutta la forza politica del governo sulle cose concrete, anche in linea con la priorità che aveva tracciato Francesco Caio. Abbiamo anticipato la scadenza di alcuni progetti, come la fatturazione elettronica, e anche puntato su ulteriori innovazioni come la dichiarazione dei redditi precompilata.

Intervista integrale: http://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/34437_madia-la-pa-sara-piu-semplice-digitale-cuore-della-riforma.htm




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