La trasformazione dei media nel Rapporto Censis-Ucsi
I consumi mediatici nel 2015: su Internet il 71% degli italiani (ma solo il 5,2% si connette con banda ultralarga), tra i giovani under 30 è boom di smartphone (li usa l'85,7%) e tablet (36,6%). La tv è ancora la regina dei media, ma sul web si cercano informazioni, si fanno acquisti, si sbrigano pratiche. Ciclo negativo per la carta stampata, solo un italiano su due legge i libri. Non si segnala una ripresa dei libri e gli e-book contano su una utenza ancora limitata.
E' quanto rileva il 12° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, bilancio della "grande trasformazione" dei media.
Dal Rapporto spiccano le distanze tra i consumi mediatici giovanili e quelli degli anziani. Tra i giovani la quota di utenti della rete arriva al 91,9%, mentre è ferma al 27,8% tra gli anziani, e ancora: il 40,3% dei primi ascolta la radio attraverso il telefono cellulare, dieci volte di più dei secondi (4,1%), mentre l'utenza giovanile dei quotidiani (27,5%) è ampiamente inferiore a quella degli ultrasessantacinquenni (54,3%). Tra i più giovani la gerarchia delle fonti cambia e cresce l'informazione personalizzata (Facebook, Google, YouTube, vengono prima dei giornali radio).
Oggi le prime cinque fonti di informazione usate dagli italiani sono: i telegiornali (76,5%), i giornali radio (52%), i motori di ricerca come Google (51,4%), le tv all news (50,9%) e Facebook (43,7%).
La funzione pratica di Internet più sfruttata nella vita quotidiana è la ricerca di strade e località. Segue la ricerca di informazioni su aziende, prodotti, servizi. Poi viene l'home banking, l'ascolto della musica, gli acquisti sul web, guardare i film, cercare lavoro, telefonare tramite Skype o altri servizi voip, sbrigare pratiche con uffici pubblici è invece un'attività ancora limitata: solo il 17,1% degli internauti.
www.censis.it
I consumi mediatici nel 2015: su Internet il 71% degli italiani (ma solo il 5,2% si connette con banda ultralarga), tra i giovani under 30 è boom di smartphone (li usa l'85,7%) e tablet (36,6%).
La tv è ancora la regina dei media, ma sul web si cercano informazioni, si fanno acquisti, si sbrigano pratiche.
Ciclo negativo per la carta stampata, solo un italiano su due legge i libri. Non si segnala una ripresa dei libri e gli e-book contano su una utenza ancora limitata.
Dal rapporto spiccano le distanze tra i consumi mediatici giovanili e quelli degli anziani. Tra i giovani la quota di utenti della rete arriva al 91,9%, mentre è ferma al 27,8% tra gli anziani, e ancora: il 40,3% dei primi ascolta la radio attraverso il telefono cellulare, dieci volte di più dei secondi (4,1%), mentre l'utenza giovanile dei quotidiani (27,5%) è ampiamente inferiore a quella degli ultrasessantacinquenni (54,3%).
Tra i più giovani la gerarchia delle fonti cambia. Cresce l'informazione personalizzata (Facebook, Google, YouTube, vengono prima dei giornali radio). Oggi le prime cinque fonti di informazione usate dagli italiani sono: i telegiornali (76,5%), i giornali radio (52%), i motori di ricerca come Google (51,4%), le tv all news (50,9%) e Facebook (43,7%).
La funzione pratica di Internet più sfruttata nella vita quotidiana è la ricerca di strade e località. Segue la ricerca di informazioni su aziende, prodotti, servizi. Poi viene l'home banking, l'ascolto della musica, gli acquisti sul web. Guardare i film, cercare lavoro, telefonare tramite Skype o altri servizi voip. Sbrigare pratiche con uffici pubblici è invece un'attività ancora limitata: solo il 17,1% degli internauti.
È quanto rileva il 12° Rapporto Censis sulla comunicazione, il bilancio della “grande trasformazione” dei media.
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