Nuova edizione - N° 139 del 14 marzo 2011
A me mi. Dubbi, errori, correzioni nell'italiano scritto

Per scrivere in modo accettabile bisogna saper fare molte altre cose oltre a non fare errori di lingua, e dunque chi insegna a scrivere deve occuparsi di una grande varietà di problemi. Ma senza dubbio la correzione resta l'attività più praticata e manterrà sempre un ruolo decisivo nell'educazione a scrivere.
Come mai i ragazzi non sanno più scrivere? Una parola come "casino" è da segnare come errore? Si scrive sogniamo o sognamo? È un errore usare lui come soggetto? A scuola non si usa più il congiuntivo? Bisogna correggere la punteggiatura?
Bisogna segnare tutti gli errori? Servono le griglie di valutazione? A cosa può servire infine questa fatica di correggere?

Un libro che si propone di studiare i problemi teorici e sociali dell'educazione linguistica nell'ambito della scuola, di contribuire a rinnovare i metodi e le tecniche dell'insegnamento linguistico che deve essere fondato su attività che stimolino nei discenti la capacità di comprensione e di produzione linguistica e favoriscano la presa di coscienza, in modo adeguato ai diversi livelli di scolarità, del carattere stratificato e vario della realtà socio-linguistica, del carattere complesso ed eteroclito della facoltà del linguaggio e del carattere storicamente variabile e determinato dei meccanismi linguistici.

Adriano Colombo
A me mi. Dubbi, errori, correzioni nell'italiano scritto
Franco Angeli editore




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