Mettere i diritti delle donne al centro della ripresa globale per garantire un mondo in cui ci sia parità di genere, è l'obiettivo della Commissione europea che ha lanciato un nuovo piano d'azione sulla parità di genere nell'azione esterna perché "le donne e le ragazze sono in prima linea di fronte alla pandemia e devono essere anche al timone della ripresa", così è stato dichiarato.

Questo il motivo che ha spinto la Commissione europea alla realizzazione di un nuovo piano di azione, nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, durante la quale si è  impegnata a "promuovere la parità di genere e l'emancipazione delle donne in tutte le azioni esterne della Ue".

Numerosi studi e analisi hanno evidenziato che il Covid-19 ha avuto impatto ed effetti maggiori sulle donne durante il lockdown (ne abbiamo parlato anche su 'comunicatori e comunicazione' ndr) per il carico di lavoro squilibrato, uno smart working complicato e l'impegnativa gestione familiare. Le conseguenze della pandemia continueranno a pesare anche nel prossimo futuro in termini di emancipazione femminile e livello di povertà, con le donne già più fragili dal punto di vista lavorativo e alle prese con un rischio maggiore di cadere in situazioni di povertà.

Lo riconosce la stessa Commissione europea che afferma: "Sebbene alcuni progressi significativi, benché disomogenei, siano stati conseguiti per quanto riguarda la promozione dei diritti delle donne e delle ragazze, nel mondo nessun Paese è sulla strada per raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze entro il 2030. Inoltre – prosegue Bruxelles – le conseguenze sanitarie e socioeconomiche della crisi da Covid-19 stanno colpendo in maniera sproporzionata le donne e le ragazze. Un esempio fra tutti: poiché le donne sono in prevalenza occupate nel lavoro informale e in settori vulnerabili, la perdita di posti di lavoro è nel loro caso dell' 1,8% superiore a quella degli uomini".

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